Tutta la
materia deriva dall’esplosione di quel nucleo iperdenso iniziale attraverso il
Big Bang. Le leggi fisiche hanno imposto un progressivo rallentamento e raffreddamento
delle alte energie inizialmente emesse da quella esplosione. Ciò ha permesso
l’aggregarsi delle molecole che poi hanno interagito tra di loro. Questa
iniziale formazione di particelle e poi molecole deriva, come abbiamo spiegato,
dall’osservazione focalizzata ed intenzionale delle funzioni d’onda quantistiche che caratterizzavano i momenti
antecedenti alla destabilizzazione di quel nucleo che se ne era rimasto
tranquillo fuori dal tempo e dallo spazio e vai a sapere per quanti eoni. Il
collasso della funzione d’onda, ossia il momento in cui un’onda di sola
possibilità diventa qualcosa di reale e tangibile, parte dall’effetto
osservatore quantistico. Questa entità, in pratica, mette in moto quei
meccanismi che fanno sì che l’osservazione di come una cosa potrebbe essere lo
diventi poi in realtà: essa impone una particolare configurazione dello spazio,
del tempo e della materia attingendo da tutte le possibilità esistenti solo in teoria e che “vivono” in quello che
viene definito lo spazio delle varianti.
Questo è una sorta di ambiente virtuale dove ci sono le idee di come tutte le
cose potrebbero essere, ma dove nessuna di esse è davvero ancora stata
sperimentata per come, appunto avrebbe potuto essere.
… queste
variabili osservate tra le tante, attraverso il rallentamento e raffreddamento dell’energia
uscente dal primo momento dell’osservazione cominciano a scendere lungo le
scale delle frequenze dell’energia stessa ed entrano nel reame tridimensionale
nel quale siamo ora.
Siamo
fatti ad immagine e somiglianza degli Dei.
Quindi se
la materia per funzionare e, soprattutto, per restare aggregata ha bisogno di
un’idea specifica secondo la quale strutturarsi, si spiega la necessità del
dover avere delle strutture specifiche, dei canali preferenziali, dove queste
idee retaggio dell’evoluzione, possano restare coerenti durante tutta la vita
dell’essere vivente e della struttura materica.
Del resto
avevamo già visto come già dalle prime fasi delle divisioni cellulari quello
che succede è che la materia che si divide e si replica lo fa attraverso la
coerenza informativa come sé stessa mantenuta da linee energetiche, di luce per
quello che queste immagini ci consentono di capire.
Basterebbe
smetterla di chiamarli Meridiani e cominciare a dar loro il nome che gli è
proprio e che ne spiega per altro la loro funzione ma soprattutto la loro
NECESSITÀ.
Sono linee di campo, linee di equivalenza
elettromagnetica di coerenza frequenziale. Sono linee di pensiero strutturato
specificatamente organizzate per permettere lo svolgimento delle funzioni per
le quali la materia è pensata. Per come si è costruita, si deve mantenere
automaticamente organizzata affinché tali funzioni possano essere svolte.
Sono veramente da considerare una necessità
fisica di strutturazione di pensiero che, affinché resti costante e coerente
nel corpo, devono fin dal principio della progettazione delle prime fasi,
restare presenti e stabili.
Perché la materia resti aggregata in forma
tangibile, i canali contenenti l’idea che la materia sta sperimentando, devono
continuare a racchiuderla in forma energeticamente stabile e quindi
elettricamente coerente a quella originaria.
Senza l’idea di base mantenuta stabile, la
materia semplicemente si disgregherebbe. Sono una necessità, non un orpello
spiritualistico per fanatici della new age orientale.
Pura coerenza fisica. Per come la materia
si struttura qui sulla terra.
In buona
sostanza sono il servo-sistema di base della scheda madre del nostro computer
biologico. Secondo le idee in essa contenute (perché ricordiamo che le idee
sono informazioni, quindi frequenze che devono propagarsi attraverso qualcosa),
la materia si definisce e differenzia fin dai suoi primi movimenti di
divisione. Questa configurazione continuerà fino al momento in cui si renderà
conto di non servire più allo scopo originario, che era quello di verificare la
fattibilità tridimensionale di un’idea esistente nello spazio delle varianti. E
da lì il corpus di base dello scorso libro nel quale si è cercato di dimostrare
come, per non dare più la necessità al corpo umano di dover morire, fosse
sufficiente continuare a ricercare nuovi PARADIGMI DI SCOPERTA NON ANCORA
SPERIMENTATI. Questo affinché la materia stessa dovesse ristrutturarsi sempre
in forme nuove, non ancora sperimentate, e quindi vergini e nuove. Ecco nascere
il concetto di staminali indifferenziate da differenziare a nostra precisa
volontà.
Tutta la
medicina tradizionale energetica pone una suddivisione nelle 24 ore di “picchi”
di attività che definiscono 12 meridiani principali così suddivisi:
ore
3.00-5.00 POLMONE
ore
5.00-7.00 INTESTINO CRASSO
ore
7.00-9.00 STOMACO
ore
9.00-11.00 MILZA/PANCREAS
ore
11.00-13.00 CUORE
ore
13.00-15.00 INTESTINO TENUE
ore
15.00-17.00 VESCICA
ore
17.00-19.00 RENI
ore
19.00-21.00 MAESTRO DEL CUORE
(GENITALI e PERICARDIO)
ore
21.00-23.00 TRIPLICE RISCALDATORE
(TIROIDE e SURRENI)
ore
23.00-1.00 VESCICOLA BILIARE
(CISTIFELLEA)
ore
1.00-3.00 FEGATO
MANTENERE IL FOCUS SULLA FISICA EVOLUTIVA
Schematizziamo
per essere chiari:
- Un osservatore collassa una funzione d’onda.
- La funzione d’onda struttura la molecola in modo coerente.
- Se l’osservazione (e quindi l’idea) viene mantenuta, allora le molecole si aggregano sempre di più tra di loro strutturandosi in modalità sistematizzata.
Ecco perché dopo 13,7 miliardi di anni di sperimentazioni delle leggi fisiche e quindi chimiche (e solo 4,4 miliardi per questa Terra) è rimasto indispensabile mantenere nel corpo una sorta di autostrada specifica per ciascuna delle idee già avute, già sperimentate e soprattutto già validate (dato che siamo ancora vivi).
Ecco
quindi la necessità dei meridiani e
quindi anche dei relè cerebrali, responsabili della comunicazione tra le idee
frequenziali contenute nei canali stessi. E quindi anche delle parti anatomiche
ad essi rispondenti.
Questo è
il senso di quelle linee che abbiamo osservato nell’immagine della divisione
cellulare al microscopio.
In buona
sostanza i meridiani sono le linee di capo del corpo umano grazie alla quale la
materia “corpo umano” si struttura per portare avanti il progetto di evoluzione
iniziato con il Big Bang.
La nostra
esistenza è un grande esperimento su scala intergalattica e divina di verifica
dell’espressione delle idee sul piano dell’esperienza.
Ecco il
vero libero arbitrio: poter decidere SE, e di COSA continuare a fare
esperienza. E noi possiamo scegliere tra ciò che potrebbe essere se la creazione
continuasse ad espandersi. La buona notizia è che, con o senza di noi, essa sta
proprio continuando a farlo. Quindi il nostro set di possibilità è virtualmente
infinito: di conseguenza, niente fine di possibilità di sperimentazione
significa nessuna possibilità di morire davvero.
Nello
specifico quindi, dopo la grande esplosione/implosione e di conseguenza dopo
l’arrivo dei fulmini che hanno dato avvio alle reazioni molecolari dei composti
organici del brodo di Oparin e, dopo la fecondazione della cellula uovo, le
idee da esprimere sono state:
- SONO SOLO
- DEVO TROVARE QUALCOSA DA QUALCHE PARTE
- LO PRENDO
- LO SCINDO
- LO MANDO IN CIRCOLO TRA IL RESTO
- LO ASSORBO
- È ROBA MIA
- LO MARCHIO E LO DELIMITO
- MI MOLTIPLICO
- DEVO ANDARE PIÙ IN LÀ
- RIPRENDO E RISCINDO TUTTO
- RIPORTO TUTTO ALL’ORIGINE
Nel corpo umano quelle idee di stampo fisico biologico si evidenziano in meccanismi anche dopo la fuoriuscita dal canale del parto. Il bambino appena nato inizia quindi a ripercorrere le solite 12 tappe:
- SONO SOLO.
- DEVO TROVARE IL CIBO DATO CHE PRIMA MI ARRIVAVA IN AUTOMATICO E ADESSO DEVO CERCARLO.
- PRENDO IL CIBO CON LA SUZIONE.
- LO SCINDO.
- LO FACCIO AVANZARE IN CIRCOLO.
- LO ASSORBO.
- LO RICOMPONGO SECONDO IL MODELLO DELLE MIE STESSE MOLECOLE ORGANICHE.
- RIAGGREGO TUTTO IN MOLECOLE COMPLESSE PER CRESCERE E RINFORZARMI.
- COMINCIO A REPLICARE ME STESSO.
- SPERIMENTO CIÒ CHE È FUORI.
- RECUPERO LE INFORMAZIONI ESPERIENZIALI CHE ARRIVANO COME MOLECOLE ORGANICHE (ORMONI).
- RIPORTO LE INFORMAZIONI ALL’INTERNO DEL CIRCUITO INTERPRETATIVO.
Le funzioni fisiologiche specifiche che permettono il dispiegarsi di quelle necessità nel corpo umano sono ovviamente riconducibili a 12 meccanismi di base:
- RICAPTAZIONE DEI LIQUIDI ATTRAVERSO I TUBOLI COLLETTORI RENALI.
- CAPTAZIONE DELLA SEROTONINA PER REGOLARE L’ATTIVITÀ CIRCADIANA DIURNA, MOMENTO IN CUI DOVREMMO NUTRIRCI.
- IMMAGAZZINAMENTO DEL CIBO ATTRAVERSO IL CANALE DIGESTIVO VERSO LO STOMACO.
- REGOLAZIONE ENZIMATICA PER PERMETTERE LE OPERAZIONI DI SCISSIONE AD ENZIMATICA.
- AUMENTO DELLA CIRCOLAZIONE PER PERMETTERE L’ATTIVITÀ COMPLESSA DELLA PERISTALSI E AUMENTO DELLA PRESENZA DELL’OSSIGENO PER LE OPERAZIONI DIGESTIVE.
- ASSORBIMENTO DEI NUTRIENTI.
- ESPULSIONE DEI CATABOLITI DELL’ATTIVITÀ SVOLTA.
- FILTRAZIONE RENALE CHE IDENTIFICA COSA DEVE ESSERE RILASCIATO E COSA INVECE TRATTENUTO.
- AZIONE DEGLI ORMONI SESSUALI CHE DANNO LO START ALLE NECESSITÀ REPLICATIVE PRO-SPECIE.
- AUMENTO DEL METABOLISMO PER ACCELERARE LE ATTIVITÀ DEL CORPO VERSO L’ESTERNO.
- CREAZIONE DELLA BIODISPONIBILITÀ DI ACIDI GRASSI PER LA FORMAZIONE DELLE STRUTTURE IMPLICATE NELLA NEUROTRASMISSIONE ESPERIENZIALE (ORMONI, GUAINE, GLIA …).
- REGOLAZIONE DI VITAMINE E COENZIMI CHE COORDINANO LE FUNZIONI DI TIPO INFORMATIVO CHE CAPTIAMO PER L’ADATTAMENTO ALL’AMBIENTE.
Gli organi che hanno avuto quindi la necessità di formarsi per permettere l’adempimento delle funzioni appena citate che erano al servizio della sperimentazione delle idee fisiche sono quindi stati:
- POLMONI: SISTEMA ANGIOTENSINA.
- INTESTINO CRASSO: CAPTAZIONE DI SEROTONINA E FORMAZIONE DI ENTERAMINA.
- STOMACO: ASSUNZIONE DI CIBO.
- MILZA/PANCREAS: RILASCIO DI ENZIMI E ORMONI REGOLATORI DELLA DIGESTIONE.
- CUORE: POMPA CIRCOLATORIA.
- INTESTINO TENUE: ASSORBIMENTO DI NUTRIENTI.
- VESCICA: RILASCIO DI URINA.
- RENI: FILTRAZIONE PLASMATICA.
- GENITALI: FUNZIONI SESSUATE.
- TIROIDE: AUMENTO DI ATTIVITÀ METABOLICA.
- CISTIFELLEA: ENZIMI BILIARI PER SCISSIONE DEI GRASSI.
- FEGATO: REGOLAZIONE COENZIMATICA E VITAMINA (A.D.E.K.).
Ricordate come qualche pagina fa vi ho accennato al susseguirsi dei meridiani nell’arco della giornata?
Questa è
l’espressione biologica degli schemi di generazione della materia a partire dal
Big Bang. Il corpo umano ne è una delle tante derivazioni, forse la più
complessa ed evoluta sul pianeta, ma pur sempre una derivazione di esso resta. Lo
schema è lo stesso e si ripete su ricorsività frattale e di conseguenza ci si
deve attenere.
Fonte: La terapia unificata di tutto di Maurizio Forza
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