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mercoledì 21 maggio 2014

Frammenti di un insegnamento sconosciuto - P.D. Ouspensky

La psicologia si occupa di uomini, ma gli uomini sono macchine per cui serve prima studiare la meccanica, conoscere la propria macchina. Liberarsi dal falso per edificare il nuovo altrimenti sarebbe edificato su una fondamenta falsa. Nessun può fare! Tutto accade. Per fare bisogna Essere.
Per dire la verità bisogna conoscerla e conoscere la menzogna e in primis conoscere la menzogna in se stessi.
Siamo in una prigione invisibile, e pensiamo di essere liberi.

Affinché si viva dopo la morte deve esserci una certa indipendenza dalle influenze esteriori.

Il CORPO ASTRALE è ottenuto per FUSIONE, ossia grazie ad un duro lavoro. Noi non nasciamo con un corpo astrale. Se lo costituiamo può vivere post-mortem e rinascere in un corpo fisico. Se non rinasce, con il tempo muore (certo ci vuole molto tempo).
Fusione = unità interiore. È ottenuta per frizione, ossia la lotta tra si e no. Se in noi tutto accade, senza una dura lotta l’uomo resta una macchina. Se c’è lotta qualcosa in lui si cristallizza.

La paura del peccato, la fede fanatica in un’idea può provocare una lotta intensa tra si e no e un uomo può cristallizzarsi su tali basi sbagliate.
Occorrono sacrifici, ma quando la cristallizzazione è avvenuta non occorrono più.

L’uomo è composto di 4 corpi, costituiti da sostanze che diventano sempre più sottili, si compenetrano e formano 4 organismi indipendenti aventi tra loro una relazione ben definita ma capaci di azione indipendente.

1 corpo = fisico
Carnale
Carrozza
Corpo
2 corpo = astrale
Naturale
Cavallo
Sentimento/Desiderio
3 corpo = mentale
Spirituale
Cocchiere
Pensiero
4 corpo=causale[1] 
Divino
Padrone
Volontà
[1] Corpo che ha in sé le cause delle sue azioni ed è indipendente dalle cause esteriori

Tolto il corpo fisico, gli altri più sottili non li abbiamo dalla nascita ma richiedono una cultura artificiale.
(Gurdjieff spiegherà poi che questi corpi esistono in noi alla nascita solo in potenza, ma necessitano di essere sviluppati)

L’uomo è complesso: è formato da 4 parti che possono essere collegate, non collegate o mal collegate.
La carrozza (corpo) attaccata al cavallo (corpo astrale/desiderio) per mezzo delle stanghe; il cavallo al cocchiere (corpo mentale/pensiero) per mezzo delle redini; il cocchiere al suo padrone (corpo causale/volontà) per mezzo della voce di lui.
Ma il cocchiere deve udire e comprendere la VOCE DEL PADRONE, deve sapere come si guida; e il cavallo deve essere addestrato ad obbedire alle redini.

Tra le 4 parti di questa complessa organizzazione esistono 3 collegamenti, 3 legami.
Se uno solo di essi presenta qualche difetto, l’insieme non può comportarsi come un tutto unico. I legami non sono dunque meno importanti dei corpi. Lavorando su di sé l’uomo lavora simultaneamente sui “corpi” e sui “legami”. Ma si tratta in tal caso di due lavori diversi.

Il lavoro su di sé deve iniziare dal cocchiere (intelletto); per poter udire la voce del padrone, il cocchiere/intelletto deve essere sveglio, deve imparare a guidare il cavallo/desiderio, ad attaccarlo, a nutrirlo, a curarlo, a tenere in efficienza la carrozza/corpo. L’intelletto deve imparare a comandare le emozioni che trascinano sempre il corpo.

Il corpo fisico può comandare: sentimento (astrale), intelletto (mentale), coscienza (causale)
Il corpo emotivo può comandare il corpo fisico
Il corpo mentale può comandare il corpo fisico e il sentimento (astrale)
La coscienza può comandare il corpo fisico, il sentimento (astrale) e l’intelletto (mentale)

1° caso = uomo con il solo corpo fisico: automa che dipende da influenze esteriori (le altre funzioni dipendono dal corpo fisico). La volontà manca, ha solo desideri.

2° caso = uomo con i 4 corpi: l’automatismo del corpo fisico dipende dall’influenza degli altri corpi.
Vi è un unico Io, intero, indivisibile e permanente = l’individualità domina il corpo fisico e i suoi desideri e può superare le sue ripugnanze e resistenze. Il pensiero non è meccanico ma c’è coscienza e volontà; solo questa volontà è “libera” perché indipendente dall’accidente.

Solo l’uomo che acquisisce il 4 corpo è un uomo e ha numerose proprietà tra cui l’immortalità.

L’uomo è come una casa a 4 piani ed esso vivo solo nella stanza più piccola e più povera.
Fino a che non gli si dice che le altre stanze sono piene d’oro lui non cerca le chiavi; e soprattutto non cerca la chiave della 4 stanza. E quando un uomo riesce a penetrarvi diventa realmente il padrone.

La via del Fachiro = corpo
La via del Monaco = emozioni
La via dello Yogi = mente/pensiero

La quarta via invece richiede comprensione. Mentre si lavora sul corpo bisogna simultaneamente lavorare sul pensiero e sulle emozioni.
Ognuno deve fare ciò che gli è necessario, l’inutile e il superfluo sono esonerati.
È anche chiamata La via dell’uomo astuto, del furbacchione (che conosce un segreto)
Sa di quali sostanze ha bisogno per raggiungere i suoi scopi e sa che queste sostanze possono essere elaborate nel corpo con un mese di sofferenza fisica (fachiro), con una settimana di tensione emozionale (monaco), o con un giorno di esercizi mentali (yogi) e anche che queste sostanze possono essere introdotte nell’organismo dal di fuori, se si sa come fare.
Vi sono anche vie artificiali che danno risultati temporanei e vie decisamente sbagliate che danno risultati permanenti ma sbagliati.
Accade anche che la porta della quarta stanza venga aperta artificialmente con un grimaldello, e in entrambi i casi è possibile che la stanza sia vuota. 

Noi pensiamo che esista il progresso ma non vi è progresso di nessun genere. Ogni cosa è esattamente come era migliaia e decine di migliaia di anni fa. La forma esteriore cambia, l'essenza non cambia. L'uomo resta esattamente lo stesso. La civiltà moderna è basata sulla violenza, la schiavitù e le belle frasi.

L’evoluzione dell’uomo può essere considerata come l’evolversi in lui di quelle facoltà e di quei poteri che non si sviluppano mai da sole, ossia meccanicamente. L’evoluzione dell’umanità corrisponde all’evoluzione dei pianeti, ma il processo evolutivo dei pianeti si svolge secondo cicli di tempo per noi infinitamente lunghi.
L’umanità, come il resto della vita organica, esiste sulla terra per la necessità e gli scopi propri della Terra.
L’evoluzione di grandi masse umane è opposta alle finalità della natura, mentre quella di una piccola percentuale di uomini può essere in accordo con tali finalità.

Vi sono di conseguenza speciali forze, di carattere planetario che si oppongono all’evoluzione di grandi masse umane e che le mantengono al livello in cui esse devono restare.
Attualmente la luna si nutre della vita organica, dell’umanità.
Se tutti gli uomini divenissero troppo intelligenti, non vorrebbero essere mangiati dalla luna. 
L’evoluzione dell’uomo è necessaria solo a lui. Ed egli non deve contare sull’aiuto di nessuno.

Le forze che si oppongono all’evoluzione di grandi masse umane, si oppongono anche all’evoluzione del singolo.
Spetta a ciascuno di eluderla. E se un uomo può sottrarsi ad esse, l’umanità non lo può.
Questi ostacoli, se non esistessero bisognerebbe crearli intenzionalmente, poiché solo vincendo degli ostacoli l’uomo può sviluppare in sé le qualità di cui ha bisogno. L’evoluzione è il risultato di una LOTTA COSCIENTE.

Le natura non ha bisogno di tale evoluzione; anzi non la vuole e la combatte.
Se tutti gli uomini o la maggior parte di essi comprendessero questo e desiderassero di ottenere quello che loro spetta per diritto di nascita, l’evoluzione diverrebbe impossibile.
L’individuo ha il vantaggio di essere molto piccolo e di conseguenza di non contare nell’economia generale della natura.

La coscienza non può evolvere inconsciamente. L’evoluzione dell’uomo e l’evoluzione della sua volontà, non può evolversi involontariamente.
L’evoluzione dell’uomo è l’evoluzione del suo poter fare, e “fare” non può essere il risultato di ciò che “accade”.

L’uomo è una pluralità è una LEGIONE. Non vede gli Io, vive solo nell’ultimo Io.
Per essere in grado di evolversi l’uomo deve avere un desiderio di liberazione molto forte, deve essere pronto a sacrificare tutto, a rischiare tutto per la propria liberazione.
Se il sapere predomina sull’essere (avremo un debole yoga) l’uomo sa ma non ha il potere di fare.
Se predomina l’essere (avremo uno stupido santo) l’uomo ha il potere di fare ma non sa cosa fare.

Il FARE presuppone uno SCOPO personale. Se volete che domani sia differente dovete rendere oggi differente.

Il sapere è una cosa la COMPRENSIONE è un’altra cosa.
La comprensione dipende dalla relazione equilibrata tra sapere ed essere, risulta dalla funzione dei 3 centri (pensiero, sentimento, sensazione)

Ciò che non può evolversi coscientemente DEGENERA

Serve un linguaggio speciale = ad esempio la parola uomo. Esiste un uomo di tipo 1,2,3,4,5,6,7

Uomo 1 = istintivo-motorio
Uomo 2 = emotivo
Uomo 3 = intellettivo
Uomo 4 = grado intermedio prodotto dal lavoro (ha un centro di gravità permanente e i suoi centri psichici (istintivo-motorio-emotivo-mentale) hanno iniziato a equilibrarsi.
Uomo 5 = UNITÀ (prodotto di una cristallizzazione, non può cambiare come l’1,2,3. Può risultare da un lavoro giusto o sbagliato. Può essere 5 dopo essere stato 4, oppure senza essere stato 4 (allora non può più evolvere).
Uomo 6 = alcune proprietà non sono ancora permanenti (dovrà rifondere la sua essenza già cristallizzata. Dovrà perdere intenzionalmente il suo essere di uomo 5 attraverso sofferenze terribili).
Uomo 7 = completo sviluppo possibile

Lo stesso genere di divisione in 7 categorie è applicabile a tutto ciò ce è in rapporto con l’uomo. Es. arte, religione …

L’Assoluto non raggiunge direttamente l’uomo. Il mondo delle Stelle sì. L’uomo è influenzabile dal mondo più vicino. L’Assoluto non può interferire nella nostra vita e sostituire altri risultati a quelli naturali delle cose accidentalmente create da noi, o al di fuori di noi.
La legge che crea tutti i fenomeni nella loro diversità o l’unità di tutti gli universi è la LEGGE DEL TRE, dei tre principi, delle tre forze.

Le tre forze appaiono attiva, passiva, neutralizzante solo nel loro punto di incontro, cioè quando entrano in relazione tra loro.
La terza forza è una proprietà del mondo reale. Il mondo soggettivo o fenomenico della nostra osservazione non è che relativamente reale, in ogni caso non è completo.
Le tre forze dell’Assoluto costituenti un tutto, separate o unite per loro propria volontà, decisione, creano ai loro punti di congiunzione dei fenomeni, dei mondi che dipendono dalla volontà dell’Assoluto. In ogni mondo le 3 forze agiscono ancora ma poiché ogni mondo non è più il tutto, ma una delle sue parti, le tre forze in essi, cessano di formare in un solo tutto. Ora vi sono 3 volontà, 3 coscienze, 3 unità.
Ciascuna delle 3 forze contiene in se stessa la possibilità delle 3, ma al loro punto di incontro ciascuna di esse non manifesta che un principio: attivo, passivo, neutralizzante.

Le tre forze costituiscono insieme una trinità che produce nuove fenomeni, ma questa trinità è differente da quella dell’Assoluto ove le tre forze, essendo un’unità indivisibile, possedevano una sola volontà e una sola coscienza. Nei mondi del secondo ordine le tre forze sono ora divise, e i loro punti di congiunzione sono di altra natura. Nell’Assoluto i punti di congiunzione sono determinati dalla loro volontà, che è unica.
Nei mondi di second’ordine, dove non vi è più volontà unica, ma 3 volontà, i punti sono determinati da una volontà sperata, indipendente dalle altre e così il punto di incontro diviene accidentale e meccanico

Carbonio (C) = Attivo – Fuoco
Ossigeno (O) = Passivo – Acqua                                          sono le 3 forze
Azoto/Nitrogeno (N) = Neutralizzante – Aria

Idrogeno (H) = è al di fuori della sua relazione con la forza che si manifesta attraverso esso – Terra

Il numero 3 = forze
Il numero 4 = materia

Per comprendere la meccanica dell’universo è necessario ridurre i fenomeni complessi a queste forze elementari. La prima legge è la LEGGE DEL TRE: in tutti i mondi, ogni azione, ogni fenomeni, è il risultato di un’azione simultanea di tre forze: positiva, negativa, neutralizzante.
La seconda legge fondamentale dell’universo è la LEGGE DEL SETTE o dell’ottava. Per comprenderla bisogna considerare che l’universo consiste di vibrazioni. Queste vibrazioni agiscono in ogni tipo di materia, quale che sia il suo aspetto e la sua densità, dalla più sottile alla più grossolana; esse hanno diverse origini e vanno in tutte le direzioni, incrociandosi, urtandosi, diventando più forti, più deboli, arrestandosi l’una con l’altra e così via.
Le vibrazioni sono continue, procedono in modo ininterrotto, ascendendo o discendendo per tutto il tempo in cui continua ad agire la forza del loro impulso originario, vincendo la resistenza dell’ambiente nel quale si sviluppano. Non appena si esaurisce la forza d’impulso e la resistenza dell’ambiente prevale, le vibrazioni naturalmente ricadono e si interrompono. Ma, fino a quel momento, cioè fino all’inizio del loro naturale declino le vibrazioni si sviluppano uniformemente e gradualmente e, in assenza di resistenza, possono anche prolungarsi all’infinito.

Se ne cogliamo tutto il significato, la legge dell’ottava ci dà una nuova spiegazione della vita intera, del progresso e dello sviluppo dei fenomeni su tutti i piani dell’universo da noi osservato.

Ci spiga perché in natura non ci sono linee dritte, e perché non possiamo né pensare, né fare, perché tutto in noi accade, e accade generalmente in modo contrario a ciò che desideriamo o aspettiamo.

Cosa succede durante il rallentamento/intervallo delle vibrazioni? Avviene una DEVIAZIONE della direzione originale. 
La legge dell’ottava spiega parecchi fenomeni:
  • Il principio della deviazione delle forze.
  • Nulla al mondo resta sempre allo stesso posto o rimane ciò che era. Tutto si muove, si sposta, cambia e inevitabilmente, sale o scende, si rinforza o si indebolisce, si sviluppa o degenera. Si muove su un ottava ascendente o discendente.
  • Nello sviluppo stesso delle ottave/vibrazioni, ascendenti o discendenti, si verificano costantemente delle fluttuazioni, delle crescite e decrescite. Il principio delle fluttuazioni periodiche di crescita e decrescita su ogni linea. Il principio dell’inevitabilità della salita e della discesa in ogni linea di sviluppo delle forze.
Vi sono nell’uomo forse centinaia di pendoli in movimento. Queste salite e queste discese, queste fluttuazioni dei nostri umori, dei nostri pensieri, sentimenti, energie, determinazioni, corrispondono sia ai periodi di sviluppo delle forze da un intervallo all’altrosia agli intervalli stessi
Il mito biblico della creazione del mondo in sei giorni e un settimo nel quale Dio si riposa dal suo lavoro, è un’espressione della legge dell’ottava, o un’indicazione di essa, sebbene incompleta.

Nelle ottave interrotte, esse sorgono e cadono, sono trascinate e inghiottite da vibrazioni più forti che le intersecano o che vanno in una direzione contraria. Nelle ottave che deviano dalla direzione originale le vibrazioni cambiano di natura e danno risultati opposti a quelli che si sarebbero potuti aspettare all’inizio.

Solo nelle ottave di ordine cosmico, ascendenti o discendenti, le vibrazioni si sviluppano in maniera conseguente e ordinata, mantenendo sempre la direzione presa all’inizio.

Lo sviluppo d’ottave giusto e costante, benché raro, è possibile in ogni occasione della vita, nell’attività della natura e anche nell’attività umana.

Lo sviluppo corretto di queste ottave è basato su ciò che parrebbe un accidente. Accade talvolta che delle ottave che progrediscono parallelamente a una data ottava, intersecandola o incontrandola, colmino in qualche maniera i suoi intervalli e rendano possibile alle vibrazioni di tale ottava di evolversi liberamente e senza arresti.
In un’ottava ascendente il primo intervallo si trova tra mi e fa. Se un’energia addizionale corrispondente entra in questo punto, l’ottava si svilupperà senza ostacoli fino a si, ma tra si e do occorre uno choc supplementare molto più forte che tra mi e fa, affinché essa si sviluppi correttamente, perché a questo punto le vibrazioni dell’ottava sono a un diapason molto più elevato ed è necessaria un’intensità maggiore per evitare un arresto nello sviluppo dell’ottava.

In un’ottava discendente, al contrario, il più grande intervallo si incontra all’inizio, subito dopo il primo do, e gli elementi che permettono di colmarlo si trovano molto sovente nel do stesso, o nelle vibrazioni laterali emesse dal do. Per questo un’ottava discendente si sviluppa molto più facilmente di un’ottava ascendente: dopo aver passato il si, raggiunge senza ostacoli il fa; qui uno choc supplementare è necessario, anche se considerevolmente mono forte del primo choc tra do e si.

Nella grande ottava cosmica che si estende fino a noi nella forma del raggio di creazione, possiamo vedere il primo esempio completo della legge dell’ottava. Il raggio di creazione comincia con l’Assoluto che è il Tutto, e possiede la piena unità, la piena volontà e la piena coscienza, crea i mondi all’interno di se stesso e comincia così l’ottava cosmica discendente.
L’Assoluto è il do di questa ottava. I mondi che l’Assoluto crea in se stesso sono si.
L’intervallo tra do e si è riempito in questo caso dalla volontà dell’Assoluto.
Il processo di creazione si sviluppa ulteriormente con la forza dell’impulso iniziale, più uno choc addizionale.
Si passa al la che è per noi il Mondo degli astri/Tutti i Soli (Via Lattea).
La passa al sol, il nostro Sole.
Sol passa al fa, Mondo planetario/Tutti i Pianeti.
E tra Tutti i pianeti (preso come un tutto) e la Terra, si presenta un “intervallo”.
Ciò indica che le radiazioni planetarie, che portano diverse influenze alla terra, non posso raggiungerla, o, più esattamente, non sono ricevute: la Terra le riflette.
Per colmare l’intervallo, il raggio di creazione possiede un dispositivo speciale, la vita organica che trasmette alla terra tutte le influenze che le sono destinate, e rende possibile lo sviluppo ulteriore e la crescita della Terra, il mi dell’ottava cosmica, poi quello della Luna o re, dopo di che viene un altro doNulla. Tra Tutto e Nulla passa il raggio di creazione.
Al di là della Luna vi è Niente. Anche questo è l’Assoluto: do.

Dobbiamo ora soffermarci sull’idea degli CHOC ADDIZIONALI che rendono possibile alle linee di forza di raggiungere lo scopo prefisso. Gli choc possono aver luogo casualmente, e ciò mantiene nell’uomo l’illusione della linea retta.
L’uomo-macchina è in balia dell’accidente, del caso. Le sue attività possono essere impegnate per caso in un canale tracciato da forze cosmiche o meccaniche e possono seguirlo per caso per qualche tempo, dando l’illusione che un qualche scopo sia stato raggiunto.
In realtà egli è incapace di fare qualcosa del genere, perché non solo non ha controllo sulle cose fuori di lui, ma neppure sulle cose dentro di lui. Il controllo delle cose eterne comincia con il controllo delle cose dentro di noi, con il controllo di noi stessi.

Come possiamo ottenere il controllo? Le ottave possono svilupparsi verso la direzione desiderata se gli choc “addizionali” intervengono al momento necessario, ossia quando si produce un rallentamento delle vibrazioni. Se gli “choc addizionali” non intervengono al momento necessario, le ottave cambiano la loro direzione.
Resta dunque all’uomo la scelta seguente:
  • trovare alle proprie attività una direzione che corrisponda alla linea meccanica degli avvenimenti del momento (andare dove soffia il vento, nuotare contro la corrente)
  •  rassegnarsi all’idea dell’insuccesso di tutto ciò che egli intraprende.
  • Oppure può imparare a riconoscere i momenti degli intervalli (cioè saper applicare gli choc artificialmente, quando servono, come fanno le forze cosmiche)
L’ottava ascendente (evolutiva) si oppone all’ottava discendente (creatrice).

L’ottava fondamentale può essere paragonata al tronco di un albero i cui rami sarebbero le ottave subordinate. Le sette note fondamentali dell’ottava e i due intervalli portatori di nuove direzioni costituiscono nove anelli di una catena, tre gruppi di tre anelli ciascuno.

Ogni nota di qualsiasi ottava può essere considerata come un’ottava intera su un altro piano.
Ogni nota di queste ottave interiori contiene a sua volta un’ottava interama non all’infinito, perché vi è un limite definito allo sviluppo delle ottave interiori.
Ogni nota dell’ottava di vibrazioni di una sostanza più grossolana contiene un’intera ottava di vibrazioni di una sostanza più fine (es. la sostanza del mondo 24 è permeata dalla sostanza del mondo 12 …).

Una delle manifestazioni dell’Assoluto consiste nel riempire l’intervallo (tra do e si) per mezzo dell’apparizione cosciente della forza neutralizzante che colma l’intervallo tra la forza attiva e la forza passiva.
Al secondo intervallo (tra fa e mi) la situazione è più complessa. Qualcosa manca tra i pianeti e la terra. Le influenze planetarie non possono passare alla terra direttamente e pienamente. Uno choc addizionale è indispensabile; è necessaria la creazione di qualche condizione nuova per assicurare un passaggio adeguato di forze.
La condizioni che assicurano un passaggio delle forze sono create da un dispositivo speciale sistemato tra i pianeti e la terra = la vita organica sulla terra, che è stata creata per colmare l’intervallo tra i pianeti e la terra
La vita organica rappresenta l’organo di percezione della terra e l’organo di radiazione. Forma una specie di pellicola sensibile che copre tutto il globo terrestre e che riceve influenze provenienti dalla sfera planetaria, le quali non potrebbero in altro modo raggiungere la terra.
Tutti i grandi eventi nella vita delle masse umane sono causati dalle influenze planetarie. Sono il risultato dell’assorbimento di queste forze.
Grazie alla vita organica, ogni parte della superficie terrestre emette ad ogni istante una particolare specie di raggi in direzione del sole, dei pianeti, della luna. Così il sole necessità di un certo tipo di radiazioni, i pianeti di un altro e la luna di un altro ancora. Molte cose sovente accadono per la sola ragione che determinati tipi di radiazioni sono richiesti da certe parti della superficie terrestre.
Tutto ciò che accade alla vita organica, serve per gli interessi di terra, sole, pianeti, luna. 

La Luna riceve dalla Terra l’energia necessaria alla sua crescita, questa energia è creata sulla Terra dall’azione congiunta del Sole, di tutti gli altri Pianeti del sistema solare e della terra, ed è raccolta e conservata in un gigantesco accumulatore situato sulla sua superficie.
Questo accumulatore è la vita organica terrestre.
La Luna si nutre di tutto ciò che respira. Tutti gli esseri viventi liberano nell’istante della loro morte una certa quantità dell’energia che li ha animati. L’insieme di queste “anime” viene attirato verso la Luna e le dà calore e vita da cui dipende la sua crescita. Cioè lo sviluppo del raggio di creazione. Le anime che vanno alla Luna e che possiedono forse una certa somma di coscienza e memoria, sono sottomesse a 96 leggi, in condizioni di vita minerale o in condizioni tali che non vi possa essere nessuna possibilità di salvezza, al di fuori di un’evoluzione generale in tempi lunghissimi.
L’uomo non può nelle condizioni ordinarie, liberarsi dalla Luna.
Tutti i suoi movimenti sono controllati dalla Luna.
La liberazione che viene con la crescita dei poteri e delle facoltà mentali è una liberazione dal giogo della Luna.

La parte meccanica della nostra vita dipende dalla Luna. Ma se sviluppiamo in noi stessi coscienza e volontà e sottomettiamo ad essi la nostra vita meccanica sfuggiremo alla Luna.

Nell’Assoluto le vibrazioni sono più rapide e la materia meno densa.
Più si scende più le vibrazioni sono lente e a materia densa. Solo gli atomi dell’Assoluto sono realmente invisibili. Es. Il Mondo 3 ha 3 Atomi più grandi e pensanti del Mondo 1 …           

I 7 Mondi del raggio di creazione rappresentano 7 ordini di materialità = abbiamo allora 7 concetti di materia. 

Noi afferriamo solo la materia di mondo 96 e 48; la materia di mondo 24 è già troppo rarefatta.
Tutte queste materie non sono separate, ma si mescolano l’una con l’altra, si compenetrano.
Abbiamo in noi la materia di tutti quei mondi. La terra occupa un posto pessimo dal punto di vista cosmico. Tutto ciò che in altri posti nasce spontaneamente e senza sforzi, qui non può essere perseguito che per mezzo di un penoso lavoro; tutto deve essere conquistato.
Per conoscere un cosmo è necessario conoscere i due cosmi adiacenti, quello che è al di sopra e quello che è al di sotto, ossia il più grande e il più piccolo. Il Mesocosmo e il Microcosmo determinano il Tritocosmo.
La relazione di un cosmo con l’altro è differente dalla relazione di un mondo con l’altro nel “raggio di creazione”. Nel “raggio di creazione” esistono: Luna, Terra, Pianeti, Sole, Via Lattea, Tutti i Mondi, Assoluto. Di conseguenza il sistema di relazione dei mondi presi a due a due nel “raggio di creazione” non è quantitativamente fisso. In un caso questo sistema è più grande (esempio la relazione di Tutti i Soli con il nostro Sole) in un altro è meno grande (esempio la relazione della terra con la Luna).
Invece fra i cosmi, la relazione è permanente e sempre uguale. Il rapporto fra un cosmo e l’altro, è sempre quello da zero all’ infinito.


Tratto da Frammenti di un insegnamento sconosciuto